"C'è ancora gente che fa sesso orale senza preservativo!"
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", aprile 2010)

In questi giorni, tutti i giorni, sette su sette, vado in ospedale a fare fleboclisi di antibiotici e di antidolorifici (essere sieropositivo non è come non esserlo, come qualità della vita. Oltre agli effetti collaterali dei farmaci ci sono anche problemi correlati all'infezione). Parlo con un vicino di poltrona, mi racconta della sua infezione da sala operatoria, io del mio hiv e lui esce con un "Beh, ci sono le medicine" e io "Sì, per tutta la vita". "Tutta la vita?", domanda stupito, "Ma non si guarisce?". È proprio vero che l'informazione ormai latita e l'HIV non fa più paura come una volta.

Raccontavo questo episodio al medico e insieme ci siamo messi a stigmatizzare i comportamenti imprudenti dovuti alla falsa sicurezza che una cura può salvare dal male. "C'è ancora gente che fa sesso orale senza preservativo!" mi dice. Mi vengono in mente i tanti lettori e gli amici che chiedono se sia proprio necessario, perché la gomma in bocca toglie davvero tutto il piacere. "È a rischio? Ma quanto è a rischio?".

Oggi, 7 marzo, su Repubblica.it, Salute, titolano "Un bacio non vale il contagio. Hiv, come si trasmette la malattia". Rispondono ad una lettrice ricordando come avviene l'infezione e come evitarla, parlano di preservativo. Poi, verso metà dicono "La possibilità che il contagio avvenga anche con i rapporti orali esiste" ma qui non si suggerisce l'uso del preservativo, glissano o per brevità o per perbenismo.
Poi "la probabilità è ridotta o praticamente nulla attraverso il bacio visto che la carica virale nella saliva è davvero molto bassa. Le probabilità di contagio si elevano quando vi sono ferite anche minime delle mucose orali e gengivali e presenza di micro e macro sanguinamento. Non si può quantificare il rischio di contagio ma è necessario conoscere che c’è la possibilità di contrarre il virus dell’HIV ed altre patologie sessualmente trasmissibili come la sifilide, anche con questi contatti". Non stanno parlando di un bacetto sulle guance, si parla, sottintendendolo, di bacio profondo. Quindi avrebbero dovuto scrivere "Un bacio vale il contagio" seppur per la remota e sfortunata concomitanza di fattori negativi. Ma quanto è pericoloso? Suppongo la lettrice ora stia domandandoselo, come tutti noi.

Lì si domandano quanto sia pericoloso il bacio, noi ci stiamo domandando se sia davvero necessario usare il preservativo per fare le pompe. Una diversa percezione del rischio.

"AIDS, aumentano gli inconsapevoli" dice l'Istituto Superiore della Sanità dalla sua pagina web.
Leggere i dati dell'andamento dell'infezione in Italia per capire come si sta evolvendo, non è facile. Molto cambiata la composizione della torta che si spartisce il virus, con un calo drastico dei tossicodipendenti e un aumento degli eterosessuali. Diminuito il numero di persone che fa il test anche in assenza di sintomi, solo per assicurarsi di non infettare nessuno e anche poter iniziare le cure prima di essere in AIDS conclamata. Quello che aumenta è il numero totale dei sieropositivi viventi, anche per la maggiore sopravvivenza dovuta alle cure, e quindi anche la possibilità che la persona con cui fate sesso nella dark room lo sia (riflettere su questo e domandarsi se non sia meglio il sapore della gomma in bocca piuttosto che una vita di esami, visite, sintomi, medicine, effetti collaterali, infezioni opportunistiche, malattie correlate…).

Appena guarisco dal corrente malanno, prometto, scriverò qualcosa di leggero e allegro. Oggi no, ho solo il desiderio di non vedere arrivare facce nuove agli infettivi.