14 febbraio, san Valentino, festa degli innamorati
di Pigi Mazzoli
(pubblicato in "Pride", febbraio 2005)

Quest’anno a casa mia si sono festeggiate nozze d’oro e nozze d’argento, e io intanto pensavo che neppure mi posso sposare col mio Franco. Che dico? Neppure unire civilmente. Ogni dicembre festeggiamo il nostro anniversario. Di che? Di quando ci siamo resi conto di piacerci molto, in tutti i sensi, e abbiamo deciso di vederci più spesso. Era il dicembre del 2001. Solo più tardi siamo stati certi che c’era di più che attrazione e simpatia, che c’era amore e che desideravamo entrambi di non avere rapporti con altri, noi due soli, ed era già il maggio del 2003. Ma contiamo anche gli anni da quando ci siamo conosciuti, sono già sette, era il 1998. O della nostra impacciata “prima volta”, era il 3 gennaio del 1999. Non solo non abbiamo una certificazione legale della nostra unione, ma neppure nomi per chiamare gli anniversari. Ma anche senza poter dare un nome, festeggiamo sempre, appena possiamo, anche troppo, e ci mettiamo dentro pure compleanni, natale, capodanno e san Valentino.

Festa degli innamorati. Sia di coloro che amano qualcuno nella speranza di essere un giorno riamati (o almeno notati), sia di quelli che amano e sono ricambiati.
Prima di essere fidanzato ho approfittato scandalosamente di questa festività. Ho inviato bigliettini (detti “sanvalentini”) a quelli che avevo vicino e che mi facevano frizzare qualcosa dentro. Mi rifornivo di cartoncini in tutte le tonalità del rosso e del rosa, accoppiavo il tutto con il pizzo di carta dei sotto torta da pasticceria, farcivo di poesia e sfornavo queste bombe di richiesta d’affetto (e carne), arrivate anche ad alcuni compagni di scuola. Più grande l’attrazione, più grande il biglietto, uno addirittura formato manifesto murale.
E infatti questo mese volevo fare uscire il vostro lato romantico e creativo, perché penso sempre alla vostra felicità. Ieri invece è venuto a trovarmi un amico, sieropositivo come me e, parlando parlando, mi è arrivato l’irresistibile impulso di scrivere altro, meno divertente ma più utile per il vostro bene.

Questo amico è alla ricerca di fidanzato. Non tiene segreto il fatto di essere sieropositivo, e questo è già un buonissimo inizio. Ma anche un pessimo inizio se invece si guarda il numero delle persone che gli stanno lontane proprio per questo. Non è uno che sta in casa a piangere sulla sua solitudine, anzi frequenta un gruppo sportivo gay, gira i locali, ha un sito personale su internet. Con più persone si viene a contatto e più diventa consistente, in numero assoluto, la piccola percentuale di persone che non badano, cercando un fidanzato, al fatto che sia sieropositivo. Io stesso ho trovato nel lontano Veneto il mio amore grazie al web con la mia home page collegata a ORSIitaliani.
Piccolo grande problema. Questo amico non può dichiarare nella sua home page di essere sieropositivo, perché lavora in una grande ditta informatica e sul lavoro qualcuno lo scoprirebbe subito. Qui sono d’accordo, dichiarare sul lavoro di essere sieropositivi è ancora un problema. Non dico che non si possa, ma che dirlo crea tanti problemi di cui si vuole fare a meno, già tanti ce ne sono per noi che andarsene a cercare uno nuovo non è il caso. O forse lo sarebbe. Ma siamo al vecchio discorso, se tutti, ma proprio tutti, facessero coming out della loro omosessualità, vivere in gaiezza non sarebbe più un problema. Così pure per la sieropositività, se tutti lo dicessimo anche l’atteggiamento di noi gay stessi cambierebbe, non solo della società.
Se per l’ambiente gay io continuo a consigliare di dirlo, che se ne possono trarre solo vantaggi, per l’ambiente di lavoro, sinceramente, non me la sento di chiedere a nessuno di fare il martire. Neppure a questo amico, ha già i suoi problemi, affettivi e di salute. Per cui la sua home page rimane un po’ anonima. Fotografie, qualche dato su gusti e preferenze, ma non può fare emergere nella sua grandiosa interezza tutta la sua personalità. A volte pensiamo che il nostro aspetto sia sempre determinante per fare innamorare di noi qualcuno. Pur restando importante, per fortuna tante persone guardano di più a quello che c’è dentro. Solo bisogna dargli la possibilità di farlo. Se copriamo tutto con una strato di belletto diventiamo un pallido clone di tutti gli altri. Credo sia meglio mostrare i propri difetti e non nasconderli, per trovare chi considera, il nostro difetto, una dote meravigliosa e rara.

Per cui consiglio anche a lui di approfittare della festa degli innamorati per tentare di fare breccia in qualche cuore, mettere in mostra la propria tenerezza a volte porta a risultati inaspettati. Non ho capito se punta di più ad un bersaglio più duro, più maschio. Nel caso tenterei con cuoricini di cuoio nero, magari applicati ai lacci di una frusta. Ma io esagero, anche il leather più puro ha un cuore tenero. L’importante è non vergognarsi dei propri sentimenti, ed essere sempre sinceri.

Potreste obiettare che io semplifico troppo le cose. Che non basta essere onesti e generosi per essere trattati allo stesso modo. Il mondo è cattivo. Sì, ma con misura. Se vi sembra che i cattivi siano tanti, i più, forse siete un po’ pessimisti, oppure pretendete troppo, oppure siete un po’ ciechi.

Mi scrive un lettore, ne ometto il nome e condenso la lettera, ma voglio che leggiate qualche passo per spiegarmi meglio:

“Ciao Pigi, ho 18 anni e vivo anch'io a Milano. Ho letto il tuo articolo su Pride, mi è sembrato molto romantico ke tu e Franco riusciate a vivere con questa forza e dolcezza il vostro rapporto. Io purtroppo sono molto più ritroso, non riuscirei mai a vedermi mano nella mano con un altro uomo (questi maledetti tabù!!!). Il mio ex ragazzo diceva ke per questa ragione ero troppo freddo con lui: il fatto è ke io vorrei davvero poter essere libero come lo sei tu di amare senza bloccarmi, ma non ci riesco. Eppure sarebbe davvero bellissimo potermi adddormentare a fianco del mio ragazzo, nel mio letto, dopo un pranzo domenicale con i miei genitori senza provocare una crisi di nervi, vorrei poter amare con questa spontaneità ke ho sempre invidiato alle coppie etero. Purtroppo è un po’ difficile perchè puntualmente tutti i ragazzi e gli uomini gay che ho incontrato non sono capaci di questo affetto spontaneo e profondo ke per esempio vedo fra mio fratello e la sua ragazza. In generale tutti quelli che ho incontrato fino ad ora o sono dei porci immorali, ke in me vedono solo il mio corpo, o sono così falsamente dolci che potrebbero conocorrere in simpatia con le sorellastre di Cenerentola! Ma esiste un uomo decente a Milano?!?!? Grazie per l'articolo, mi ha fatto sentire meglio leggere che almeno tu stai combattendo per l'amore che cerco anch'io.
P.s. Cosa sono i dildo?”

Tralasciando il poscritto, su cui erudirò il lettore in privato, la lettera assomiglia a mille altre scritte lamentandosi di essere gli unici puri in un mondo di gay spietati e falsi. Il lettore è diciottenne, e non sa che quello che ha vissuto lui, che sta vivendo, lo hanno vissuto tanti, troppi, ognuno chiuso nella sua solitudine. A scuola nessuno ci ha fatto studiare storie gay, nessuno ha cercato la nostra confidenza, siamo restati soli in un mondo eterosessuale di cui sappiamo tutti i termini anche nella lingua starniera obbligatoria. A quattordici anni io sapevo come si diceva cognato, cugina e suocero in inglese, ma non sapevo dare un nome a quello che provavo per Paolo, il mio compagno di banco. In certi casi le riviste gay sono i libri di testo dell’ultima generazione omosessuale, assieme a film e libri. Certe cose che diciamo in queste pagine ad alcuni possono sembrare un po’ scontate, anche semplicistiche, ma abbiate pazienza, la stessa pagina la sta leggendo anche un diciottenne che non sa ancora che Achille amava un uomo.

Il lettore diciottenne è però già un passo avanti rispetto al lamentarsi. Si è accorto che qualcuno si è lamentato di lui. Il suo ex ragazzo lo voleva più affettuoso e lui sa di non avercela fatta. Sente di non avere la forza, il coraggio, di fare ciò che desidera, anche quello che che fino ad oggi non sapeva neppure che esistesse.
Poi, nella seconda parte della lettera, dichiara di incontrare solo persone false, che pensano solo al sesso. Forse, caro lettore, la realtà è un poco più variegata. Non mi sembra probabile che tu abbia incontrato solo persone negative (eccetto il tuo ex ragazzo). Mi pare più probabile che chiunque sia diverso da te sia per te incomprensibile, solo catalogabile al di qua o al di là di te, troppo coinvolto, troppo poco coinvolto. Con gli anni, e l’esperienza, potrai scoprire di essere unico, fatto però con gli stessi elementi comuni a tutti gli altri. Cercando di capire le persone che conoscerai (cioè cercando di conoscerle veramente, non solo di incontrarle) capirai meglio anche le tante sfaccettature della tua personalità, della tua affettività, della tua sessualità. Entrare in un locale gay può essere per te come andare di nuovo a scuola. Ma non fermarti ad una sola materia, ed allora cerca di frequentare ambienti diversi, dallo sport alla cultura. Non arrenderti più sconfitto pensando che nessuno è come tu avresti voluto. Devi imparare ad apprezzare gli altri per come sono, e che nessuno è migliore di tutti gli altri.
Questo che ti aspetta è un grande lavoro, anche faticoso, e andrai incontro anche a dolorose disillusioni. Ma anche un cammino costellato di gioie, di serenità, che alla fine potrebbe portarti dal tuo principe azzurro (ma che finalmente potrai vedere del suo vero colore, e ti piacerà anche di più), ma che potrebbe anche portarti altrove, perché non tutti hanno come destino la monogamia (neanche tutti gli eterosessuali). Dato che è la vita il tuo vero maestro, io smetto di parlarti della mia di vita, reprimendo l’istinto paterno che cova in me. Il buon padre è quello che lascia che i figli sbaglino ma che è sempre pronto ad aiutarli a rialzarsi. Ma dato che c’è un errore da cui non si rialza, un’ultima raccomandazione lascia che ti sia fatta: fa sempre sesso sicuro. Quando dico sempre vuol dire sempre, è sufficiente non farlo una volta per infettarsi. Non abbassare la guardia solo perchè credi di esserti innamorato. Avrete tempo per conoscervi e fidarvi veramente l’uno dell’altro. Non credo di avere una visione pessimistica, i dati dicono che la maggior parte dei monogami tradisce e lo fa di nascosto. Per cui se uno ti proporrà di “farlo senza” pensaci due volte, potrebbe averlo già chiesto a alcuni altri prima di te.

Un’ultima nota, positiva. Sono andato in un grande negozio di musica a cercare una particolare incisione di Vivaldi. Arrivato al reparto della musica classica mi è sembrato di essere in un locale gay. Fra i luoghi d’elezione per incontrare un futuro fidanzato, metterei anche questo. E pensare che quando avevo io diciott’anni il posto migliore erano i cessi della stazione!