a letto con pigi
Non è tutto sperma quel che luccica
di Pigi Mazzoli
(pubblicato in "Pride", marzo 2004)

Il mese scorso ci siamo lasciati dicendo che niente sperma in bocca e preservativo fin dall'inizio della penetrazione sarebbero regole sufficienti per evitare la diffusione dell'AIDS. Abbiamo visto anche che chi si cura è meno infettivo perché il virus nello sperma spesso diminuisce quando diminuisce anche nel sangue e che la mucosa intestinale è una delle più delicate, per cui non basta evitare l'eiaculazione all'interno dell'intestino, si deve necessariamente indossare il preservativo fin dall'inizio della penetrazione. Abbiamo potuto dire tutto questo grazie ad un articolo sulla rivista "Shelter" numero 4/03 (edita da Mattioli 1885, www.mattioli1885.com) dove si riportano gli studi fatti e, cifre alla mano, si cerca di capire come e quanto certe pratiche sessuali siano a rischio di trasmissione per l'HIV.

Quest'inverno, a causa di un farmaco risultato tossico per me, sono rimasto senza terapia per circa un mese. La mia preoccupazione allora era quella che un brusco aumento del virus nel sangue aumentasse il rischio di contagiare il mio amico. Dagli ultimi studi appare che tale aumento avviene di norma tra due e sei mesi dall'inizio della sospensione della cura, e che i valori ridiscendono dopo appena un mese dalla ripresa della terapia. Soprattutto, buona notizia, che l'aumento del virus nello sperma è avviene con minore velocità rispetto che nel sangue. Questo è importante da sapere perché alcuni adottano regolari sospensioni della terapia per ridurre l'impatto degli effetti collaterali dei farmaci, ma si deve tenere presente che questo li rende più infettivi in tali periodi.

Un momento di massima pericolosità d'infezione, questo lo sapevamo già, è subito dopo (si parla di mesi) il momento del contagio: non solo per un effettivo picco di virus nel sangue, ma anche perché, di norma, una persona non sa di essersi appena infettata e presta poca attenzione alle pratiche a rischio. Le stesse che lo hanno fatto contagiare gli faranno trasmettere l'infezione agli altri.
Altro possibilità di massimo aumento del rischio si ha quando la malattia progredisce e i farmaci iniziano a non essere più molto efficaci.
Una novità. Si è ora scoperto che molto spesso nello sperma c'è una concentrazione di farmaco superiore che nel sangue, questo per le sue caratteristiche chimiche. Questo dato fa sì che la terapia sia ancora più efficace nel prevenire la trasmissione tramite lo sperma di quanto non lo si possa supporre dalla misurazione del virus nel sangue. Ma anche che, analogamente come succede per il resto dell'organismo, un virus resistente ai farmaci potrebbe crearsi nei testicoli col risultato di avere molto virus nello sperma e poco nei test del sangue. Soprattutto potrebbe accadere a chi non è regolare nella terapia, fatto che aumenta di solito la comparsa di tipi resistenti di virus.

Quando dovetti sospendere mia terapia, chiesi al mio medico che progressione avrebbe avuto il mio virus. Volevo sapere quanto strette dovessero essere le mie regole di sesso sicuro. Ha iniziato a urlare che io sono sempre infettivo, che la terapia non mi evita la pratica sesso protetto. Lo so, lo so, io volevo solo sapere se (oh che vergogna, come chiedere?) nel sesso orale devo proprio mettere il preservativo fin dall'inizio, sa, io mi so controllare e il preservativo lo infilo solo quasi all'ultimo momento, quando sento che, come dire, qualcosa spinge da dentro. Poi a lui il preservativo non lo metto affatto durante il sesso orale, solo non mi lavo i denti prima di fare all'amore. Come dire tutto questo ad un medico urlante? Non l'ho detto e ci siamo blindati di gomma per tutte le feste di Natale. Se avessi letto l'articolo prima sarei andato più tranquillo.

Ma la trasmissione del virus, ricordiamocelo, non avviene solo attraverso lo sperma (se così fosse le persone solo attive sarebbero tutte sane) ma anche attraverso le mucose. Le mucose sono l'interno della bocca (guance, gengive, lingua ma anche stomaco) e, entrando dal lato opposto, l'interno dell'intestino (una delle mucose più permeabili, per vari motivi, al virus), ed anche il glande. Proprio tutto quello con cui si fa sesso. Per cui anche senza eiaculazione, tutte le pratiche sono a rischio se non si usa il preservativo.
Perché allora nel sesso orale alcuni non lo usano? Perché, per fortuna, nella saliva esiste un leggero disinfettante per il virus, e perché il rapporto orale non è meccanicamente irritante per le mucose tanto quanto è invece quello della penetrazione anale. Ma basta ad esempio una irritazione della gengiva, o un lavaggio dei denti un poco più energico, o un glande un poco arrossato per il troppo lavoro per aumentare il rischio di trasmissione. Questo anche senza tirare in ballo il virus nello sperma. Questo senza tirare in ballo le altre malattie a trasmissione sessuale.

No, non faccio terrorismo. se non si fa sesso sicuro si rischia davvero, di tutto. I gay in Italia continuano ad infettarsi, sono i dati. E non solo di HIV, ma anche di epatiti e di sifilide e di tutto il resto. La lettera di un lettore esemplifica a perfezione quello che aihmé è esempre più frequente: ricoverato per asportare dei condilomi gli scoprono la sifilide e l'HIV. Ed ancora di più, nel centro di screening AIDS vicino casa mia, l'ultimo mese nove nuove sieroconversioni: due travestiti e sette, dico sette, giovani omosessuali. Non fidanzati di sieropositivi che hanno più o meno consciamente accettato che il rischio valesse più dell'amore, ma sette giovani omosessuali che hanno pensato che fare sesso senza preservativo non fosse poi così pericoloso. Ed invece lo è.

Ne riparleremo il mese prossimo...