A nudo...

Una mente modificata.
di Pigi Mazzoli
Pubblicato in "Pride", agosto 2002

Il computer cambia la nostra vita facilitando il nostro lavoro, ma modella anche la nostra mente, l'ho letto da qualche parte. Penso sia vero. E non è un male.

Dopo dieci anni di glorioso servizio ho affiancato al mio Macintosh un nuovo PC. Il nuovo arrivato mi ha permesso di avere uno scanner a buon prezzo, il masterizzatore dei CD, soprattutto la cam, che sarebbe una minuscola telecamera che permette di collegarsi vedendosi reciprocamente con altre persone in tempo reale, alcuni amici di vecchia data e molti sconosciuti sparsi per il mondo, parte dei quali puri esibizionisti (alcuni dei quali fanno rimpiangere di essere solo collegati e non presenti). Non manderò in pensione il vecchio Mac (così in gergo si chiama la macchina che per prima ha reso i PC facili all'uso) perché è pressoché immune dai temibili virus che giungono per posta, e pur avendo poca memoria come quantità la sua sicurezza intrinseca rende i dati conservati invece molto al sicuro da perdite accidentali. L'altra grande differenza è la velocità. Operazioni che col vecchio Mac richiedevano minuti, col nuovo PC sono eseguite in pochi secondi.
Anche ora sto scrivendo queste note sul Mac, facilitato dalla tastiera simile nella disposizione dei tasti alla mia vecchia Lettera 22. Questo vi fa capire che un poco snob, e molto passatista io lo sono. Ma il punto è un altro, più profondo, azzarderei filosofico. Io non sono fedele.
Vi avranno già detto, avrete già sentito, che l'uso dei computer modella la nostra mente a loro immagine. Questo significa che le meccaniche che regolano la nostra vita, con cui interpretiamo gli eventi, che abbiamo elaborato nei millenni, che ogni cultura ha elaborato autonomamente e per questo si è differenziata dalle altre, non è entrata più di tanto nella logica dei PC (che sono macchine stupide e non potevano sopportare la nostra complessità di pensiero), ma è la loro logica schematica, ripetitiva, gerarchica che si sta insinuando nella nostra mente. Io sono in coppia aperta col mio Mac.
Lavorare con lui in questi dieci anni è stato inebriante all'inizio, rassicurante dopo. Ci conosciamo intimamente, lui riconosce il mio doppio click con la sensibilità di un capezzolo e io riesco a penetrare il suo system fino ai file più nascosti come fosse un fistfucking. Scelgo le sue risorse e i suoi programmi con la facilità con cui potrei fare la spesa settimanale calibrata sui pasti settimanali di una coppia affiatata che conosce gusti e manie a tavola. La sua vecchia cam in bianco e nero si è rotta nel cammino e non ne fanno più di uguali, come in ogni coppia alcune magie si rompono, non si guarda più la luna con la stessa emozione, non ci si aspetta più dall'altro il brivido inaspettato ma la sicurezza che la fiducia e la conoscenza prolungata possono dare. Ma a me non bastava più. Con malcelata invidia vedevo copiare piratescamente CD, ascoltavo racconti di notti insonni davanti allo schermo spese in multiple sessioni di sesso in parte virtuale con simulacri di corpi, non reali ma di cui è garantita l'esistenza. E io a ripetere a me stesso che non c'è nulla di meglio, di più profondo, di più sincero, di vero che un corpo che giace di fianco a te la notte, stanco per la giornata passata, dopo le confidenze serali, la scelta del programma televisivo, addormentarsi assieme, la colazione mattutina...
Ed intanto altri passavano la notte ai meeting leather, ai mutanda party, al Parco Nord. Io no, e se ero insonne vedendo l'orologio pensavo ai fatti che si stavano svolgendo lontano dai mei occhi, a quei corpi che si cercavano e si trovavano e si lasciavano. Mi stringevo al mio totem domestico di carne e peli, mentre russava un poco, scostandomi quel poco che non ci infastidisse il sudore che non s'asciuga tra i due corpi. Consolandomi col pensiero cattivo che quelli sarebbero tornati a casa da soli, si sarebbero addormentati in un letto freddo e troppo ordinato, magari dopo una scopata di ripiego, fatta con un tipo non abbastanza desiderato ma che la mancanza di una preda desiderata gli ha fatto scegliere come sfogo obbligato alla lunga eccitazione della serata. Nel caldo umido del mio letto ero diventato cattivo.

Ho detto basta. Basta prestare i CD, te li copio. Basta martoriare il telecomando della televisione alla ricerca di qualcosa che non c'è, prendo confidenza con il mouse a tre tasti.
Devo continuare con la descrizione della dicotomia che si è creata dentro e fuori di me, fra la macchina amata e la macchina desiderata, fra il rapporto rassicurante e quello eccitante? Lo immaginate da soli, sono sicuro che questo è dentro ognuno di voi. Con la mia pretesa di essere "medio" per cui "normale" (e questo mi libera dal pensiero di essere snob, sono felice di appartenere allo stesso universo degli altri, di non averne uno mio) so che queste pulsioni opposte sono in ognuno di noi. Ognuno le chiama in modo diverso, ognuno le spiega e le accetta, se le accetta, con teorie sue. Magari si aiuta con qualche piccola rimozione, o del desiderio di una calma sicurezza o di una imprevista eccitazione. Ne sono sicuro, abbassate la maschera e scoprite di essere bifronti, quando guardate avanti verso quello che cercate dovete vedere anche dietro, ciò che lasciate.
Per avere tutto sono due le soluzioni. Connettere i due calcolatori con una periferica compatibile, io ho scelto un iomegazip da 100 MB. Oppure far sì che non si conoscano e fare cose diverse con ognuno. La scherno rassicurante a casa, tutti i giorni, alla fine del lavoro, di fianco al letto, con i suoi floppy tutti ordinatamente archiviati. L'account di posta noto a tutti, parenti compresi. Il lato presentabile di sé. Poi un amico compiacente che ci presta alcune sere la sua postazione con ispq (la video connessione più efficace e gettonata) come se fosse la casa prestata per un incontro clandestino.

Avete mai prestato la casa ad un amico in coppia chiusa per una sua scappatella segreta? Come vi siete sentiti? Soccorrevoli complici che aiutano un uomo che si sente intrappolato in un rapporto convenzionale e quindi faticoso ma nobile? Oppure dei demoni tentatori con la vostra disponibilità a facilitare l'esecrabile inganno perpetrato alla fiducia del compagno ignaro e fiducioso (di lui, ma soprattutto di voi, che siete amici)? E quale dei vostri amici avrà potuto mai prestare la casa per una serata clandestina a quello che ora sta russando di fianco a voi? Quali altri peli (di che colore, saranno stati ricci o lisci?) avrà accarezzato quello di cui ora state ripulendo i peli lasciati ad ingorgare lo scarico della vostra doccia come ogni mattina?
Oppure: che tocco aveva la pelle che avete accarezzato questa sera (non era una pizza coi colleghi quella che vi ha trattenuto fuori casa) e che non ha fatto in tempo ad incollarsi alla vostra nell'immobilità del sonno? Era lo stesso sudore, aveva quale odore, quello che si mescolava e che faceva scivolare i corpi nell'azione, a quello che ora vi fa desiderare una coperta in meno durante al notte per non svegliarsi abbracciati ma mezzi bagnati?
Io presto il mio PC a qualunque amico me lo chieda, lascio scaricare videogiochi così come passare una sera davanti alla chat erotica. Non sono geloso. E se mi chiedono la casa gliela presto, anzi, gli preparo pure la colazione se la loro fuga può durare anche una notte, ci tengo che se fanno uno strappo alla regola ne valga almeno la pena. Non sono più moralista, dico sempre che gli anni non passano invano, e se una volta ero per la sincerità assoluta all'interno della coppia (alle regole non si transige, sennò non sono regole) ora mi sono ammorbidito e, statistica alla mano, penso che il tradimento sia meglio di una rottura, o peggio, di un rapporto fatto di guerra, di ricatti, di depressione.

Quando scrivo un articolo il primo a leggerlo è colui che ne fa l'illustrazione, interpretando il senso di ciò che ho scritto. L'altra volta parlai anche di una grande luna rossa e il suo commento fu che io volevo la luna ma che la luna non la si può avere e che quindi mi accontento. E che così, in fondo, la mia luna l'ho trovata. E mi ha mandato una seconda illustrazione, per questo pezzo che ancora non avevo scritto. Quella che vedete qui. Non si va da soli sulla luna, non per raggiungere la felicità. Il finale lo ha scritto lui con la matita grassa.

Ora ho due scrivanie in camera, una per il Mac e una per il PC. Ma un solo letto matrimoniale, perché il fidanzato1 non si connette al fidanzato2 ed entrambi sono incompatibili con amante1, amante2 e amante3. Spasimante1 detesta sia fidanzato1 che fidanzato2, spasimante2 è sposato e per ora non si pongono problemi di connessione, poi si vedrà. Forse stare tanto tempo al computer ha un poco influenzato il mio pensiero, molto la mia morale , senz'altro e in meglio la mia capacità di essere felice. Chi ha detto che sono macchine stupide?