Una lettera
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", novembre 2009)

Ogni tanto ricevo lettere che non vorrei che arrivassero mai. Questo mese ne pubblico una, con la speranza che serva da monito a chi una lettera così non l'ha dovuta scrivere mai.


Ciao Pigi, mi chiamo … e ho quasi trent'anni.
Ti scrivo perchè sono... abbastanza disperato. Tre giorni fa il medico mi ha detto che sono sieropositivo. Ancora non ho ben realizzato la portata di questo fatto, "possibile... a me?", ma sto facendo il possibile.
Ora aspetto le ulteriori analisi con il dosaggio del virus e dei cd4, poi si vedrà il da farsi. Intanto, tra le mille cose che si affollano nella mia testa, la cui più grande è la paura, ti chiedo: cosa devo fare? I rapporti sessuali orali sono a maggior rischio adesso, sia farli che riceverli? La famosa terapia Haart è pesante da sopportare? Non mi sembra vero il fatto di chiederti queste cose, ma a parte il medico e l'infettivologo, sei la prima persona a cui ne parlo. è possibile che sia bastata una sola volta per infettarmi? Ho avuto dei singoli episodi di sesso non protetto, ma mai con eiaculazione dentro e davvero poche volte. Mi sento... spaventato. Che ne pensi delle teorie di Duesberg?
Ti ringrazio di cuore

Caro amico, mentre aspetti i risultati dei nuovi esami cerca di stare tranquillo, di fare le cose che ti possono rilassare e stare lontano dallo stress. Non chiederti come e quando è potuto avvenire il contagio, probabilmente non lo scoprirai, e il pensarci è inutile. Ti sei infettato, e come tutti, è stata la volta che è successo, anche se quella fosse stata l'unica occasione che tu avessi fatto sesso. Il rischio aumenta con l'aumentare dei rapporti a rischio, ma per infettarsi basta una sola volta. Se ti sei infettato vuol dire che probabilmente nel sesso sicuro hai fatto qualche errore. Visto che accenni al sesso orale, inizio da qui. è abbastanza sicuro in assenza di ferite o lesioni in bocca e se non c'è presenza di sperma. Se si tratta di fare sesso con un amico fidato lui ti dirà, forse, "oggi no che sono stato dal dentista", oppure saprai se è venuto già cinque minuti prima, o se siete in coppia chiusa sarete certi di non avere lesioni da sifilide. Invece con uno sconosciuto, oltre questi rischi taciuti, si aggiunge anche la possibilità che abbia un piccolo orgasmo silenzioso con emissione di un po' di sperma, o che, nel caso inverso, abbia la sifilide in bocca e non lo sappia, e attraverso questa lesione ti passi ingenti quantità di virus. Infatti a volte quando si rileva una nuova sieroconversione si scopre anche una infezione da sifilide. All'atto pratico sul cosa fare ora per i rapporti sessuali, devi fare sesso sicuro sempre, come deve fare chiunque, che sia sieropositivo o che non lo sia. Alcune considerazioni particolari:
- I periodi in cui si è molto infettivi sono due: appena infettati e prima di morire. Dagli esami ti diranno (chiedi espressamente se non te lo dicessero) quando ti sei infettato e quanto sei infettivo ora.
- Quando si è in terapia, se questa funziona, si è pochissimo infettivi (ma si deve sempre fare sesso sicuro).
- Il passaggio del virus sessualmente avviene in due modi: contatto di mucose; contatto di sperma con mucose, sperma su ferite o ingestione di sperma. Nel contatto di mucose il rischio è per entrambi; nel sesso orale la saliva è un blando disinfettante ma la bocca è più a rischio di ferite nascoste. L'ingestione di sperma o lo sperma nell'intestino sono molto pericolosi.
- Fra conviventi non scambiare rasoi e spazzolini da denti, attrezzi per il manicure, aghi.
- Nel rimming (leccare il culo) ci sono gli stessi rischi come per il sesso orale, ma al posto dello sperma ci può essere maggior rischio per eventuali emorroidi o sesso recente che ha irritato la mucosa dell'ano.
- Peter Duesberg è un criminale approfittatore. Non fidarti neppure di naturopati, omeopati, sensitivi, pranoterapeuti, magnetoterapia: soldi buttati, meglio una donazione alle associazioni che aiutano i sieropositivi nella tua città.
- Attenzione all'erboristeria, che essendo efficace può avere interazioni pericolose e non studiate con i farmaci per l'HIV.
Quando sarai davanti al medico domanda tutto ciò che vuoi, è un tuo diritto. Non avere dubbi ti renderà un po' più sereno. La terapia HAART funziona. Se non funzionasse, o se gli effetti collaterali fossero insopportabili (i medici lo sanno che può succedere) ti cambieranno uno o più farmaci. Assumi tutte le dosi senza dimenticarti mai, a ogni dose dimenticata il virus si modifica un po' e il farmaco diventa inefficace (e quindi dovrai passare a nuove classi di farmaci.
Non ti serve la commiserazione. Ora ti servono coraggio ed energia. L'energia per ciò che verrà: le visite, gli esami, le cure, i permessi da lavoro, i farmaci da portare in giro, gli orari da ricordare; il coraggio di non far finta di niente e considerare di dover dire della tua situazione a chi ti sta vicino. Pochi pensano che lo si debba dire allo sconosciuto incontrato in darkroom, con cui non ci si scambia neppure il nome, con esso sarai però rigoroso col sesso sicuro. Invece va detto all'amante fisso, convivente o meno. Lui si fida di te. Dirlo ad un fidanzato è la cosa più difficile che ti capiterà. Difficile come è stato dire alla mamma che eri gay.
Per le regole corrette del sesso sicuro vai a:
www.casserosalute.it che è il "sito di informazione e aiuto per le persone omosessuali in relazione all'HIV, alla sieropositività, all'AIDS e alle malattie a trasmissione sessuale, ma anche al sesso, a come farlo e viverlo al meglio" creato dall'Arcigay di Bologna.
A presto, cerca di essere sereno, è la prima medicina.