Sovra un masso enorme di pietra arenaria (*) che sporge sulla sponda sinistra del torrentello Mozzola, che da nome alla valle che scorre, e che sorgendo sulla cresta del monte Mariano, trascorsa la valle, sbocca nel torrente Taro a mezzo miglio da Pietramogolana; sorgeva nel 1250 una rocca, che vuolsi fabbricata dai Pallavicini, chiamata Gusaleggio, in prossimità di altra ugualmente forte denominata Landasio, soggette al dominio dell'inallora potente Oberto Pallavicino.
Questa rocca poggiava superba ad occidente sul ciglione di esso masso all'altezza di ben 200 metri, e spirava per l'arditezza della sua posizione una specie di terrore in riguardarla dal basso della valle, ove pareva che ad ogni istante dovesse dal ripido pendio precipitare.
Distinguevano singolarmente questa rocca quattro torrioni merlati e varie vedette, un mulino a vento e circa una ventina di edifici posti sui ripiani esteriori scavati nella roccia e naturalmente da questa difesi, tra i quali dalla parte del torrentello eravi una chiesuola sacrata alla Gran Madre di Dio.
A guardia della rocca era in quel tempo un certo Federigo Malchiavello, uomo oltre ogni dire feroce, padre di cinque figli maschi all'intutto a lui somiglianti...
... così scriveva nel 1841 Carlo Malaspina nel suo racconto "Richilda da Gusaleggio"
(*) oggi sappiamo che la roccia su cui poggiava la rocca non è arenaria, ma ofiolite di origine vulcanica.
Sovra un masso enorme di pietra arenaria (*) che sporge sulla sponda sinistra del torrentello Mozzola, che da nome alla valle che scorre, e che sorgendo sulla cresta del monte Mariano, trascorsa la valle, sbocca nel torrente Taro a mezzo miglio da Pietramogolana; sorgeva nel 1250 una rocca, che vuolsi fabbricata dai Pallavicini, chiamata Gusaleggio, in prossimità di altra ugualmente forte denomina…
(read more)