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Insetti al lavoro: in attesa delle visite del 2015, vi offro una carrellata di quelle autunnali. Questa è una Sirfide (Episyrphus balteatus) che impollina un fiore spontaneo sul mio balcone. Ancora buon anno a tutti ! Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Il castello di Serralunga d'Alba era una fortezza e non indulgeva in frivolezze, questo vasto ambiente veniva suddiviso in vari vani con paratie mobili, a seconda delle necessità. Fa parte del "Palacium", un blocco compatto e allungato costituito da vaste sale sovrapposte (ciascuna di 80 metri quadri), costruito agli inizi del 14° secolo a fianco di una antica torre di avvistamento preesistente da almeno 2 secoli. Nei commenti il piano superiore e In PiP una visione da lassù. Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

ho scelto un'immagine che rappresenta una speranza di luce in un momento molto oscuro. Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

il loggiato del convento di Santa Chiara, costruito nel XV secolo, si affaccia direttamente sul mare e ingloba un'antica torre di avvistamento Qui sotto una prospettiva più completa, cliccabile Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Graphosoma lineatum italicum Cimice rossonera Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

nel nostro XXI secolo ci sono ancora tante schiavitù, le più brutte sono quelle che riguardano i bambini: bambini costretti a lavorare o a prostituirsi. Un esempio per tutti: bambini etiopici ed eritrei vengono rapiti o acquistati dai genitori per essere poi portati nei paesi del golfo. La maggioranza di loro viene avviata alla prostituzione o subisce abusi sessuali nella famiglia che li acquista. Facciamo qualcosa ! Esclavage contemporain Contemporary slavery Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

(questa è una vecchia foto) Buon weekend a tutti ! Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Vi racconto una storia: c'era una volta un ragazzo che per poter frequentare il liceo classico era stato messo in un collegio a Mantova, si era negli anni '20 del secolo scorso, non era facile andare e venire dal suo paese alla città. Ma... era un ragazzo che avrebbe voluto fare il pittore e poi odiava il collegio con l'obbligo di indossare un'uniforme che comprendeva tra l'altro un duro colletto inamidato, per non parlare di altre assurde regole e di un vitto non certo gradevole. Così un giorno si vendette i libri e con il ricavato comprò un biglietto per Bologna, dove intendeva rivolgersi a una scuola di pittura; fu riacchiappato sul treno e riportato in collegio. Suo padre gli disse: "prima finisci gli studi, poi potrai fare quello che vorrai della tua vita" e così si rassegnò e si dedicò allo studio, lasciando la pittura solo alle vacanze estive. Purtroppo durante il suo secondo anno di Università a Pavia, suo padre morì e lui si ritrovò costretto a lavorare studiando, per poter mantenere madre e sorella che lo raggiunsero a Pavia. Ancora una volta la sua passione doveva aspettare e il tempo che le poteva dedicare era sempre molto poco. La vita gli riservò poi altri impegni, non era destino che potesse intraprendere la carriera di pittore... Finalmente negli anni '60 ebbe maggiore tempo libero e allora, che piacere dedicarsi un po' di più alla sua passione ! Questo dipinto si riferisce a quegli anni ed è ambientato vicino a Pavia, città che lui considerava la sua seconda patria, qui aveva passato gli anni della sua giovinezza, qui aveva conosciuto sua moglie. Gli rimasero una decina d'anni per poter sfogare la sua vena, li sfruttò intensamente. Questa è la storia del mio meraviglioso papà: Raoul Caracci, pittore per vocazione. Comincio oggi un album dedicato ai suoi lavori con questo olio su tela del 1968 wow papà, sei su Explore !!! Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

buon week-end a tutti ! Explore Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Parasio - Porto Maurizio - Imperia - Liguria - Italia Il loggiato del convento di Santa Chiara Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Come dice una mia amica: o è sempre o è mai :) Info: questa immagine non è il risultato di manipolazioni, è una vera foto, scattata nel dehors di un bar dove era appeso il poster di Marilyn davanti al quale c'era un vaso di fiori. Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Non conosco il suo nome, qualcuno mi può aiutare ? Penso sia una pianta ibridata a partire da un Sedum pachyphyllum e qualcosa d'altro, infatti accanto alla pianta sta comparendo una nuova crescita differente. Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Carpobrothus Edulis in fiore ora sul mio balcone Carpobrotus edulis is native to South Africa. It is also known as Hottentot-fig, ice plant, highway ice plant or pigface and in South Africa as the sour fig (suurvy; earlier: hotnotsvy), on account of its edible fruit; also its leaves are edible. It is easy to grow, it needs well-drained soil, a sunny position, and room to spread. It is an excellent evergreen, drought- and wind-resistant groundcover; it can be planted on flat, sandy ground, on loose sand dunes, lime-rich and brackish soils, and gravelly gardens, as well as in containers, rockeries, and embankments, and will cascade over terrace walls. Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Giocando con Picasa e Photofilter Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Graptopetalum Paraguayense, detta anche "pianta di madreperla" oppure "pianta fantasma". Ecco il perché, nella descrizione qui sotto: The common name ghost plant probably has to do with the look of the grayish white, opalescent leaves. The plants come not from Paraguay, as the species name implies, but Mexico. Graptopetalum rosettes resemble echeverias, to which they are related. Overlapping, rounded triangles of graptopetalum leaves form a Fibonacci spiral. Graptopetalums are chameleons. Those grown in partial shade tend to be blue-gray; in full, hot sun, gray-pink; in full sun, pinkish gray to yellow. On my balcony now there is the sun, but still wintry sun... Of all the succulents, ghost plants are among the easiest and most remarkable. They are true survivors. Damaged stem? No problem. No water? The plant hunkers down and looks pretty much the same for months. Frost? once more, no problem ! Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

è ufficiale, da oggi è primavera, buon Equinozio a tutti, anche agli amici dell'altro emisfero che stanno per accogliere l'autunno, un'altra stagione che a me piace moltissimo. Poco più in là si stava consumando una piccola tragedia: preda e predatore appesi a un filo Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

see you later winter ... Dear friends, I'm very busy, I'll visit you as soon as possible ... Explored Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci

Happy Easter Bonnes Pâques Felices Pascuas Ffrohe Ostern Sarò assente per un po', perciò anticipo i miei migliori auguri di pace a tutti, credenti e non. -------------------------------------------- Questo è un gruppo ligneo opera di Antonio Brilla del 1866, è una delle "casse" ospitate negli oratori di Savona e portate a spalla in processione il venerdì santo, negli anni pari, dalle varie confraternite. La "Deposizione nel Sepolcro" è la penultima cassa della Processione e, con i suoi 15 quintali, è la più pesante, ci vogliono due squadre di 24 portatori ciascuna, in totale 48 persone: i volontari della Confraternita del Cristo Risorto. Il comandante davanti alla cassa processionale batte la mazzetta di legno sulle "stanghe": significa che i portatori devono mettersi in posizione per sollevare l'opera. Quando il comandante che sta dietro risponde con un colpo, significa che i portatori sono pronti. Allora, il comandante che sta davanti batte due colpi: è il momento di sollevare la cassa. Un momento importante e delicato, ricco di tensione, a volte paura, fatica. Ma fa parte del rito che da secoli si ripete a Savona, durante la Processione del Venerdì Santo, quando le casse processionali vengono portate per la città sulle spalle dei fedeli, per raccontare a tutti i presenti la Passione di Gesù Cristo. Qualche curiosità, con le parole di Adriano Tarparelli, uno dei quattro comandanti di questa Confraternita: "Fare parte di una squadra di portatori è spesso una tradizione di famiglia: è come se le casse passassero, sulle spalle, di padre in figlio; ci sono confratelli, ma anche cittadini che partecipano da anni, come i Valdora, famiglia storica di portatori, altri smettono perché anziani e sono sostituiti da volontari più giovani . Sei persone si dispongono per le quattro "stanghe" della cassa. Ogni due "vire" si cambia squadra. C'è bisogno di molta concentrazione ed esperienza quando si alza la cassa, ma anche quando la si abbassa, per questo, dieci giorni prima della Processione, ci esercitiamo in queste due azioni. All'interno della squadra vige una certa gerarchia: un comandante è sempre un ex portatore - spiega Tarparelli - io ho cominciato con la cassa del Cristo In Croce, poi, tramite conoscenze di famiglia, sono entrato a far parte di questa Confraternita. Avevo 18 anni alla mia prima processione, adesso ne ho 59 e nella mia vita ne ho saltate solo due. Ho preso il posto di Santino Rebagliati, confratello che mi ha insegnato tutto." -------------------------------------------- Do not use any of my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission. All rights reserved - Copyright © Nora Caracci