Per i lettori, tutti.
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", settembre 2011)

Avete passato una bella, spensierata, intensa vacanza? E tutti quei felici incontri: avete fatto sempre sesso sicuro? Ne sono certo. Chi avrebbe resistito a tutte le terrificanti cose che vi scrivo sempre su queste pagine?!

Come anticipato il mese scorso apriamo il numero di giugno scorso di EssePiù, che è il periodico dell'Asa di Milano, giunto ormai al ventesimo anno di pubblicazione. Per i miei lettori sieropositivi, perché è una cosa che riguarda la nostra salute, e può comportare delle scelte da fare. Ma anche per i lettori sieronegativi, o presunti tali, perché è un argomento convincente per accettare il sesso sicuro, e lo è altrettanto per invogliare tutti a fare il test con l'opportuna frequenza, per non scoprire l'infezione tardivamente. Il titolo dell'articolo è "Infiammazione, attivazione immunitaria e HIV". È la quarta puntata di una serie di articoli molto precisi, completi, chiari che spiegano cosa sia l'infiammazione e come questa, con altri meccanismi, possa danneggiare in modi diversi parti diverse del nostro corpo.
L'incipit è chiarificatore: "Infiammazione è il termine generico per indicare quel che accade nel corpo quando si attiva il sistema immunitario per rispondere ad una minaccia. Una risposta immunitaria sana è essenziale per un buon stato di salute, ma attivazione immunitaria e infiammazione costanti, a causa di una minaccia persistente quale l'infezione da HIV cronica, può comportare molti problemi diversi in tutto il corpo (…) quel che appare come un invecchiamento accelerato nei sieropositivi". Non si parla di qualche ruga in più, si parla di più tumori, di più cirrosi, di più ictus, di più infarti, di più demenza, di più osteoporosi, di più danni renali.
In questo numero, il primo paragrafo, la "malattia cardiovascolare", spiega come l'infiammazione da infezione da HIV intervenga sul rivestimento endoteliale dei vasi sanguigni e sommato al colesterolo, ai macrofagi attratti dai lipidi, che mandano segnali pro-infiammatori, che fanno arrivare le cellule T che producono altre citochine e avanti così, trentacinque righe più sotto, spiega perché, in un grande valzer biochimico, aumenta il rischio di infarto miocardico e di ictus al cervello. Ma spiega anche come e perché alcuni altri fattori influenzano questi meccanismi, come il l'essere grassi o il fumare. Penso sia giusto decidere autonomamente che vita condurre, ma è doveroso avere a disposizione tutte le informazioni possibile per fare delle scelte ponderate.
Altri argomenti in questi mesi sono stati: sui batteri dell'intestino (lo sapevate che l'HIV rende permeabile le pareti intestinali ai batteri, che quindi entrano in circolo sanguigno e che provocano altra infiammazione nel corpo?), coinfezioni (dove si spiega che i virus latenti nell'organismo, con l'infezione da HIV e quindi con il sistema immunitario compromesso, hanno la possibilità di proliferare e infiammare…), effetti metabolici (ancora più complessi, non del tutto compresi, a cui si devono svariati problemi, dalla dislipidemia al colesterolo alto, alla resistenza all'insulina). Si spiega poi che in un primo tempo si supponeva che fosse la tossicità dei farmaci ad aumentare nei sieropositivi il rischio di malattie cardiovascolari, epatiche e renali e di alcuni tipi di cancro, e che questo suggeriva di iniziare la terapia il più tardi possibile. Ora invece si sa che è l'infezione stessa che fin dal primo momento scatena la risposta immunitaria dell'organismo e quindi a cascata le infiammazioni che portano all'aumento delle patologie. Il virus danneggia il corpo in modo silente, anche quando i valori di CD4 sono ancora elevati, si crede quindi che con quanto prima si inizi la terapia meno danni si accumulino nel tempo.
Ho scoperto, non lo immaginavo neppure, che esiste l'immunosenescenza: "le cellule-T e altri leucociti normalmente proliferano in risposta a patogeni, ma le cellule hanno un numero massimo connaturato di divisioni; una volta raggiunto tale limite, non possono più moltiplicarsi in risposta a minacce" e che quindi col tempo si perde la resistenza alle infezioni: come finire le cartucce nel bel mezzo di un duello.
Se i brani riportati vi hanno incuriosito e volete continuare la lettura, andate sul sito www.asamilano.org/essepiu e se un giorno vi avanzassero due lire, o non sapete a chi destinare il vostro cinque per mille, date una mano ad un gruppo di volontari impegnati in tante, diversificate, attività di assistenza, fra cui questo periodico che ci tiene compagnia nelle sale d'aspetto dei nostri ospedali.

Il mese prossimo un nostro lettore ha accettato di raccontarci come ha curato la sua lipodistrofia. A Modena, dove c'è una famosa Clinica Metabolica che si occupa specificatamente di questi problemi HIV correlati.