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Presepe Napoletano a Genova
Nella Cattedrale di San Lorenzo.
La prima menzione di un presepe a Napoli compare in un "istrumento", cioè un atto notarile, del 1021, in cui viene citata la chiesa di Santa Maria "ad praesepe". In un testo del 1324 si fa riferimento ad una "cappella del presepe di casa d'Alagni" ad Amalfi (Stefano de Caro et al., Patrimoni intangibili dell'umanità. Il distretto culturale del presepe a Napoli, Guida editore). Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona (moglie di Roberto d'Angiò) regalò alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa, di cui oggi è rimasta la statua della Madonna nel museo nazionale di San Martino.
Nel XV secolo si hanno i primi veri e propri scultori di figure. Tra questi sono da menzionare in particolare i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno che nel 1470 crearono le sculture lignee per la rappresentazione della Natività. Nel 1507 il lombardo Pietro Belverte scolpì a Napoli 28 statue per i frati della chiesa di San Domenico Maggiore. Per la prima volta il presepio fu ambientato in una grotta di pietre vere, forse venute dalla Palestina, ed arricchito con una taverna.
Nel 1532 il secolo registrò delle novità: Domenico Impicciati fu probabilmente il primo a realizzare delle statuine in terracotta ad uso privato. Uno dei personaggi, altra novità, prese le sembianze del committente, il nobile di Sorrento, Matteo Mastrogiudice della corte aragonese.
Nel 1534 arrivò a Napoli san Gaetano da Thiene che aveva già dato prova di grande amore per il presepio nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'abilità di Gaetano accrebbe la popolarità del presepio e particolarmente apprezzato fu quello costruito nell'ospedale degli Incurabili. Ed è proprio san Gaetano da Thiene che viene indicato come "inventore" del presepe napoletano e come colui che diede inizio alla tradizione di allestire il presepe nelle chiese e nelle case private in occasione del Natale.
Qui potete vederne altri:
www.presepenapoletano.net/it
Do not use my images on websites, blogs or other media without my explicit written permission.
All rights reserved - Copyright © Nora Caracci
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La prima menzione di un presepe a Napoli compare in un "istrumento", cioè un atto notarile, del 1021, in cui viene citata la chiesa di Santa Maria "ad praesepe". In un testo del 1324 si fa riferimento ad una "cappella del presepe di casa d'Alagni" ad Amalfi (Stefano de Caro et al., Patrimoni intangibili dell'umanità. Il distretto culturale del presepe a Napoli, Guida editore). Nel 1340 la regina Sancia d'Aragona (moglie di Roberto d'Angiò) regalò alle Clarisse un presepe per la loro nuova chiesa, di cui oggi è rimasta la statua della Madonna nel museo nazionale di San Martino.
Nel XV secolo si hanno i primi veri e propri scultori di figure. Tra questi sono da menzionare in particolare i fratelli Giovanni e Pietro Alemanno che nel 1470 crearono le sculture lignee per la rappresentazione della Natività. Nel 1507 il lombardo Pietro Belverte scolpì a Napoli 28 statue per i frati della chiesa di San Domenico Maggiore. Per la prima volta il presepio fu ambientato in una grotta di pietre vere, forse venute dalla Palestina, ed arricchito con una taverna.
Nel 1532 il secolo registrò delle novità: Domenico Impicciati fu probabilmente il primo a realizzare delle statuine in terracotta ad uso privato. Uno dei personaggi, altra novità, prese le sembianze del committente, il nobile di Sorrento, Matteo Mastrogiudice della corte aragonese.
Nel 1534 arrivò a Napoli san Gaetano da Thiene che aveva già dato prova di grande amore per il presepio nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. L'abilità di Gaetano accrebbe la popolarità del presepio e particolarmente apprezzato fu quello costruito nell'ospedale degli Incurabili. Ed è proprio san Gaetano da Thiene che viene indicato come "inventore" del presepe napoletano e come colui che diede inizio alla tradizione di allestire il presepe nelle chiese e nelle case private in occasione del Natale.
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