Interno: Attesa.

In punta di piedi, Fabio!
Grazie per averlo sottolineato..

Di nascosto, sì!
Ma se l'avessi avvisata ? sicuramente si sarebbe rifiutata, o forse no.. non so...
Non l'avevo finora pubblicata proprio perché, oltre la mia forte partecipazione emotiva,, come tu hai sensibilmente ed acutamente ,inteso, c'era il timore di 'tradirla'.
Ma qui , di proposito, ho voluto renderla difficilmente riconoscibile, non solo a me,... ma.penso nemmeno a se stessa.
E' sempre più diventata per me, guardandola e riguardandola nella mia indecisione, un'immagine simbolica, eppure sempre più coinvolgente , di una donna che, in un momento di pausa dal suo lavoro, seppur speciale ed avvincente come in questo caso, s'immerge in se stessa, in suo ricordo, onnipresente , forse , a volte così dolce , seppur ,poi ,sempre straziante, da strapparle un sorriso, che si proietta , secondo me, nella luce in fondo , per lei ormai invalicabile, ma che ancora si riflette solo nella coda bianca del gatto che lei sta accarezzando..
Ho amato avvolgerla nei marroni e grigi e neri,che sono propri del suo luogo di lavoro e del suo modo di vestire, esaltando anche il divano dove lei si appoggia, appunto,immersa nei suoi pensieri che né io né nessun altro potrà mai penetrare.
Sinceramente affascinata e commossa dal tuo preziosamente empatico e prezioso commento.
Un saluto speciale da Bea, che al solito ha parlato, scritto troppo:-)