Group: International Working Group "Lingvolanĉilo"


Piano strategico per far avanzare l’insegnamento


Dr. Molnár Lajos
13 Aug 2009 - 364 visits- Permalink   |   Translate title into English

Piano strategico per far avanzare l’insegnamento
dell’esperanto nella scuola

Il Gruppo Internazionale per far avanzare l’insegnamento dell’Esperanto nella scuola (ALIE)* è stato fondato nel maggio del 2006, allo scopo di far progredire l’insegnamento dell’esperanto nel campo scolastico, dapprima in Europa ma poi – su base delle esperienze acquisite – anche nel resto del mondo.
A questo fine collaborano insegnanti ed istruttori di esperanto unitamente ad altri esperti di diverse materie. Tutti i componenti del nostro gruppo sono allo stesso livello, tutti sono volontari che lavorano secondo le loro forze, i loro talenti e le loro capacità. Il nostro gruppo non ha né un consiglio d’amministrazione né tanto meno quote d’iscrizione e dipendenti stipendiati. Per eseguire compiti particolari, si formano singoli sottogruppi coordinati da esperti.

Tutti i collaboratori hanno il diritto di modificare il Piano strategico per adeguarlo alle Leggi, alle condizioni e alle possibilità del Paese in questione.

Gli obiettivi strategici del primo livello della nostra attività sono i seguenti:

I.) Dobbiamo ottenere che almeno in due terzi dei Paesi dell’Unione europea e/o dell’Europa, vi sia un minimo di scuole elementari – da 1 a 5 almeno – in cui viene insegnato l’esperanto, come prima lingua-ponte straniera obbligatoria e materia scolastica che aumenta le capacità d’apprendimento dei discenti.

II.) Dobbiamo raggiungere una situazione in cui almeno in due terzi dei Paesi facenti parte dell’Unione europea e/o appartenenti all’Europa, vi siano almeno da 1 a 5 scuole medie inferiori o gruppi di giovani esploratori (scout) o altri gruppi giovanili, a cui sia insegnato l’esperanto in quanto strumento di facile appropriazione per il dialogo interculturale e multilingue.

III.) Dobbiamo fare in modo che in almeno un terzo dei Paesi facenti parte dell’Unione europea e/o appartenenti all’Europa, vi sia un’università od una scuola superiore, in cui ha luogo l’insegnamento dell’esperanto.

IV.) Dobbiamo ottenere che in almeno un quarto dei Paesi facenti parte dell’Unione europea e/o appartenenti all’Europa, vi sia quantomeno un’università od una scuola superiore in cui sia attuata la formazione di insegnanti di esperanto.

V.) Dobbiamo far sì che le già menzionate scuole primarie, scuole medie, gruppi scout, altre organizzazioni giovanili, scuole superiori ed università lavorino insieme attivamente in maniera creativa.

Soltanto dopo il raggiungimento dei sopraindicati obiettivi, potrà aver inizio il secondo passo della nostra azione.
Per la realizzazione del nostro piano strategico è necessario quanto segue:

1.) Scuole elementari e medie, gruppi scout, altre organizzazioni giovanili, scuole superiori, università devono essere ormai pronte ad occuparsi dell’esperanto
2.) Insegnanti di lingue professionisti devono essere formati anche all’insegnamento dell’esperanto
3.) Gli studenti devono sentirsi motivati
4.) Devono esserci supporti finanziari
5.) Il sostegno politico è senz’altro necessario
6.) Dobbiamo essere pronti alla collaborazione internazionale
7.) Devono essere disponibili manuali validi a livello internazionale ed altri sussidi didattici.

Le nostre proposte per creare le condizioni di cui sopra:

1.) -Durante i primi 2-3 anni della scuola elementare non proponiamo l’insegnamento di lingue straniere. Questo periodo è necessario per entrare in possesso delle capacità di base, ivi comprese quelle della lingua madre (ed in questa il parlare, la lettura, la scrittura, il calcolo). Nei due/tre anni successivi proponiamo di introdurre un particolare strumento di insegnamento per il successivo apprendimento di altre lingue. Ai fini di operare tale miglioramento delle capacità consideriamo come soluzione ottimale l’insegnamento della lingua ponte internazionale: l’esperanto che permetterà agli studenti di rendersi conto degli elementi universali delle lingue e delle loro strutture (della lingua madre come di altre lingue) e permetterà loro di acquisire con successo le capacità comunicative di base della prima lingua straniera studiata.
- In seguito, verso il 12° e 14° anno di età, proponiamo di iniziare lo studio di almeno una lingua straniera nazionale liberamente scelta: una lingua “apprezzata” ed “una lingua planetaria in espansione”, - secondo il rapporto preparato dal Maalouf per l’Unione Europea. Grazie alla caratteristica dell’esperanto che aumenta le capacità d’apprendimento, apprendendo queste tre lingue fino al raggiungimento del diploma, gli studenti potrebbero risparmiare l’equivalente di circa un anno di lavoro. In tal modo durante il periodo degli esami ogni giovane potrebbe comprendere – oltre alla sua lingua madre – almeno altre tre lingue straniere a livello medio. La realizzazione di questa proposta aiuterebbe egregiamente a salvaguardare le diverse lingue etniche. Il denaro ed il tempo così risparmiati potrebbero essere usati per dar corso allo sviluppo di altre capacità necessarie.
- Nelle scuole medie, nei gruppi scout ed in altri gruppi giovanili proponiamo lo studio dell’esperanto in quanto strumento di cui appropriarsi con relativa facilità e rapidità ai fini di un dialogo interculturale. Essi diano vita a relazioni amichevoli con altre scuole eŭropee ed organizzazioni e con almeno una non-europea. Una siffatta collaborazione renderà possibile, fin dall’inizio alla nostra attività nel campo scolastico, di raggiungere a poco a poco tutti i Paesi che, pur al di fuori dell’Europa, fanno parte di questo mondo. Il lavoro si baserà su uno scambio di informazioni di carattere linguistico, culturale, geografico e storico dei Paesi in oggetto. I giovani – utilizzando la “posta tradizionale” o gli strumenti più moderni che la tecnologia informatica ci mette a disposizione – acquisiranno amici stranieri, sperimenteranno l’uguaglianza sul campo del diritto linguistico, comprenderanno, rispetteranno ed accetteranno la diversità culturale e linguistica. Essi potranno collaborare alla preparazione di mostre comuni, siti, concorsi, videoconferenze, relazioni tra città gemellari ed incontri internazionali. Consideriamo particolarmente importanti gli incontri tra giovani di nazioni vicine, ma di lingue diverse.
- Nelle università e nelle scuole superiori raccomandiamo l’insegnamento dell’esperanto quale “lingua catalizzatrice” per l’appropriazione del classico ricco vocabolario scientifico latino/greco nonché per l’aumento di un uso più efficace di altre lingue.
2.) - La formazione di insegnanti di esperanto è una condizione irrinunciabile. Dobbiamo sostenere quelle università e scuole superiori, che già ora insegnano a coloro che saranno i futuri pedagoghi dell’esperanto. Dobbiamo stimolare i giovani studenti di linguistica, oltre agli insegnanti di lingue disoccupati e pensionati, affinché apprendano l’esperanto, come una materia nuova. Ciascuno di loro potrà con estrema facilità e rapidità farlo suo fino al livello necessario da poterlo insegnare. Dobbiamo accentuare il valore dei diplomi internazionali in quanto garantiscono il possesso delle capacità d’insegnamento.
3.) - Per quanti amano studiare – laddove ciò è possibile – utilizziamo argomentazioni capaci di evidenziare la praticità dell’esperanto: - un ricco vocabolario internazionale, un modo di scrivere fonetico, una grammatica semplice, risparmio di tempo e denaro, facilitazione nell’apprendimento di altre lingue, una sua crescente presenza in rete ed in Vikipedia, parità di diritti linguistici, ecc..
4.) - Per acquisire una base finanziaria dobbiamo partecipare a concorsi europei e nazionali. Dobbiamo organizzare il perfezionamento dei membri del nostro gruppo di lavoro. Dobbiamo apprendere la tecnica delle richieste di sovvenzione. Anche le donazioni di privati (ad esempio sotto forma di sussidi didattici, borse di studio, ecc.) possono avere un grande significato. Poco alla volta devono apparire nell’istruzione scolastica dell’esperanto anche interventi privati, scuole private, dunque, il capitale privato.
5.) - Una parte importante della nostra attività deve essere l’acquisizione del sostegno politico. Dobbiamo curare al meglio i contatti con i politici. I politici, giornalisti ed altre persone chiave delle diverse realtà locali ci sosterranno solo se potremo far veder loro risultati concreti. Non dimentichiamo mai l’effetto positivo dell’”emulazione”: quante più saranno le scuole in cui si insegna l’esperanto, tante più saranno quelle in cui si vorrà fare altrettanto e tanti più politici saranno pronti a dichiarare il loro punto di vista favorevole. Dobbiamo invitare i politici alle nostre manifestazioni ed informarli regolarmente dei nostri successi più o meno grandi.
6). - L’elemento di maggior peso per la nostra attività deve essere la collaborazione internazionale. Grazie all’esperanto le istituzioni che si occupano di istruzione come anche le imprese, possono comunicare e collaborare. Dobbiamo offrire una dimostrazione efficace e sistematica dei vantaggi resi possibili dalla comunicazione in esperanto con scuole elementari e medie, organizzazioni giovanili, scuole superiori ed università che collaborano.
7.) - Esistono già manuali di carattere internazionale e altri sussidi didattici. Tra questi, una commissione dell’ILEI formata da insegnanti esperti, deve scegliere quelli più adatti, più raccomandabili.


Budapest, 30 giugno, 2008.

Il piano strategico di lavoro è stato formulato – sulla base delle idee e proposte dei membri del Gruppo di Lavoro Internazionale per far Avanzare L’Insegnamento dell’Esperanto nella scuola (ALIE)* e sulla base dei suoi 40 anni di esperienza nelle attività favorevoli all’esperanto – dal dott. Lajos Molnár e dalla dott.ssa Julianna Farkas. Esprimiamo la nostra sincera gratitudine a tutti i cari revisori: dott. Endre Dudich, sig. Leo De Cooman, dott. Renato Corsetti, dott.ssa Katalin Kováts, sig. Géza Kurucz, sig. István Mészáros, sig. József Németh, sig. Radojica Petrović, dott. Seán ÓRiain, sig. Mihai Trifoi.


Siti Internet proposti:
http://www.edukado.net
http://www.esperanto.net
http://www.lernu.net
http://www.egalite.fw.hu
http://www.mondeto.com


Persona di contatto del Gruppo di Lavoro Internazionale per far Avanzare L’Insegnamento dell’Esperanto nella scuola è:
il dott. Lajos Molnár
ludoviko@t-online.hu

Il nome della lista di discussione: esperanto-en-lernejojn@googlegroups.com

*Il presente progetto è stato completato il 16 febbraio 2009. Prima di questa data il nome del Gruppo di Lavoro era Gruppo di Lavoro Internazionale “Lingvolanĉilo”. Ora esso si chiama: Gruppo di Lavoro Internazionale per far Avanzare L’Insegnamento dell’Esperanto nella scuola, in breve: Gruppo di Lavoro Internazionale ALIE.



La versione italiana è a cura di Enrico Brustolin / Luigia Oberrauch-Madella

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